Viene comunemente chiamato JDF il protocollo di scambio dati tra Management Information System o MIS (Sistema Informativo) e le risorse di produzione, per la gestione “univoca” del dato.
In un ambiente eterogeneo, ossia in un impianto produttivo in cui siano in funzione macchine di diversi marchi, gli scopi del protocollo JDF sono essenzialmente due:
consentire l’interpretazione dei dati di commessa da tutte le risorse di produzione e riceverne i dati di rendicontazione tecnica nel MIS;
eseguire questa comunicazione bidirezionale rendendo impossibile la modifica dei dati da parte dell’operatore.
Nello specifico il JDF (Job Definition Format = Format per la Definizione della Commessa), nasce allo scopo di consentire, nell’azienda di produzione di stampa e legatoria, lo scambio dati tra il MIS (Management Information System) e le risorse di produzione (macchine, anche di diverse marche).
Semplificando, il JDF convertire le informazioni provenienti da una macchina in stringhe di programma; è una specie di Esperanto che consente a tutte le macchine che ricevono un input con un comando definito, di comportarsi allo stesso modo. Il JDF è un modo di dividere un lavoro in parti attraverso una gerarchia precisa, così da identificare sempre con precisione a quale parte viene riferito un comando ad una macchina.
JDF però è il nome incompleto, infatti il protocollo è relativo a JDF e JMF (Job Message Format = Format dei Messaggi dal Job) e di quale parte del lavoro si tratta quando si riceve una informazione da una risorsa (JMF).
Pertanto JDF sono le istruzioni che vanno dal MIS alle macchine di produzione, JMF sono i messaggi di risposta della macchina con i consuntivi relativi alle informazioni sul lavoro relativo al job (commessa) in analisi.
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